mercoledì 30 dicembre 2015

Il Presepe Vivente a Civita di BagnoRegio

Civita di BagnoRegio ( VT) 


Civita di BagnoRegio si trova al confine fra Lazio e Umbria e a soli 43 km da Pitigliano luogo dove vivo, nella Maremma Toscana.
Per visitarla serve d'amare la bellezza pura e non avere paura del vuoto nel percorrere il lungo ponte agibile solo a pedoni, un ponte che scompare alla vista appena scende il sole.
Serve una dose di coraggio e di fiato per affrontare l'ardua salita che porta al borgo di Civita che arroccato su un'altura franosa. Il piccolo borgo sembra sospeso sulla  valle intorno, che crea una splendida cornice,  con i suoi profondi e scenografici solchi nel terreno;  chiamati i  "Calanchi".   
In questa atmosfera surreale nei giorni del 26 e 27 dicembre e poi del 1,3 e 6 gennaio 2016, dalle
16,30 alle 19.00, il borgo di Civita di Bagno Regio si trasforma in un presepe vivente.

Siamo partiti da Pitigliano nel primo pomeriggio, dopo un lauto ed ecologico consumo degli ultimi avanzi della cena di Natale.
Il centro storico di BagnoRegio il 26 dicembre era affollato di turisti e di macchine. Dopo lunga e laboriosa ricerca abbiamo trovato il parcheggio, subito una navetta veloce e stracarica di passeggeri, al costo di 1 euro,  ci ha trasportati dal centro del paesino fino alla piazzetta da dove, scendendo ancora a piedi, è possibile raggiunge il ponte sottile lungo circa 300 metri, che collega Civita a BagnoRegio ed al resto del mondo.


Civita di BagnoRegio (VT) 

Appena passata sotto l'arco d'ingresso del borgo (dopo aver fatto la fila e pagato 5 euro di biglietto), ho sentito la musica araba in sottofondo ed  il profumo dell'incenso che bruciava ovunque. Ero arrivata a Betlemme ?

PresepeviventeCivica2016 

Camminavo in un vero Suq Arabo, incontrando negli antichi vicoli di Civita artigiani, pastori, tribù beduine. L'odore del pane appena sfornato riempiva la strada, mentre una donna anziana continuava a vendere anfore in terracotta. 

PresepeviventeCivica2106 


PresepeviventeCivica2016 

Il sole era già sceso quando ho incontrato i Re Magi, la Natività, ho visto le residenze Nobiliari, ed altro ancora.
I particolari erano così tanto curati da riuscire a confondermi nel passaggio fra realtà e fantasia. Pensavo questo curiosando nei vicoli di questo borgo fantastico che viene anche chiamato "La città che muore" . 
Come può morire un luogo pensavo, se è così capace di trasmettere tante emozioni vive, come quelle che sento ora? Come possono le poche persone che vivono qui o che qui sono nate, pensare che questa bellezza pura e forte, può finire, non esistere più, svanire come quando ci svegliamo da un sogno e tutto quello che abbiamo visto e vissuto di notte, si dissolve appena apriamo gli occhi.
Civita di BagnoRegio è così, è un sogno da vivere, da sentire, da conoscere e da scoprire ora  mentre si trasforma in #presepeviventecivita2016 e in qualunque altro momento dell'anno, con la convinzione e la speranza che nessuna l'alba la porti via.
 

martedì 29 dicembre 2015

A Sorano lo fanno sempre due volte.

Cercate un luogo per festeggiare questo Capodanno in un modo diverso?


Sorano, Maremma, Toscana  

Nel suggestivo borgo di Sorano, nelle città del tufo della Maremma Toscana, da circa 15 anni si festeggia  il tradizionale addio all'anno vecchio e il benvenuto all'anno nuovo, con un anticipo rispetto al resto del mondo, di ben 24 ore. .
La sera del 30 dicembre infatti nel centro del piccolo borgo gli abitanti celebrano  " il dominio della luce sulle tenebre" con la Notte della Luce,  mantenendo così un' 'antica usanza della civiltà contadina del territorio.   
Alle  17.00 in Piazza Busatti  si accenderà  una grande pira inaugurale, alta ben 10 metri, intorno alla quale si svolgerà tutta la festa. A seguire ci sarà un concerto, una cena con piatti tipici del paese ed alle 22 finalmente il suggestivo spettacolo pirotecnico per salutare il vecchio anno seguito dal  lancio delle lanterne che concluderà la Notte della Luce, dando il benvenuto al nuovo anno 2016.


Sorano, Maremma, Toscana 
Gironzolando nel suggestivo borgo si potranno ammirare tanti presepi artistici collocati nella piazza e nelle vie del paese.
Notte della Luce a Sorano, Maremma Toscana 
Ufficio Informazioni Sorano  10.00-13.00 14.00-17.00. Piazza  del Municipio.  Telefono 0564 633023


mercoledì 9 dicembre 2015

Sapevate che la religione era molto presente in cucina?

Religione e tempi di cottura.



Nel mondo contadino la religione era molto importante, tanto da dominare il pensiero quotidiano ed il lessico. Nella cucine delle nostre nonne, per dettare  i tempi di cottura di una portata, venivano usate le messe cantate, i credo e le preghiere.
.
Per vera curiosità ..

1) Una messa cantata :
significa saper cuocere il cappone per il pranzo di Natale o di Capodanno nel tempo esatto e necessario ai familiari per andare a Messa e tornare a casa.

2) Usare un rosario intero:
 voleva indicare la necessità di infornare il pane solo dopo averlo fatto lievitare per tempo sopra un letto riscaldato dal "prete" posizionato sotto il letto stesso.


3) Recitare il Credo:
  era il tempo necessario per cuocere bene  un uovo al tegamino



4) Pregare per 2/4 poste di rosario 
 indicava il tempo di cottura per le uova sode, 1 o 2 poste a secondo se le uova si preferivano più o meno cotte.


5) Recitare il Gloria Patri 
equivaleva al tempo di cottura necessario per cuocere il fegato di vitella condito con  la salvia, un Gloria da una parte e un Gloria dall'altra.

Un amen corrispondeva a 4-5 secondi di cottura
Un Gloria Patri a 8-10 secondi di cottura
Un'Ave Maria 15 secondi di cottura
Un Paternostro 20 25 secondi di cottura
Un Salve Regina 40 secondi di cottura
Un Credo un minuto e mezzo di cottura
Una posta di rosario corrispondeva a 3 minuti di cottura
Un rosario intero erano invece  ben 20 minuti di cottura
Quando il piatto era complesso serviva il tempo di una messa intera, un'ora intera per cuocere bene.

"Dal libro Alice nella cucina delle meraviglie di Mariella Groppi e Antonella Sabatini
800 ricette popolari per quattro stagioni.
Casa Editrice  2015,  Stampa Alternativa , Pitigliano,  Maremma , Toscana "

martedì 30 dicembre 2014

A Pitigliano, il magico mondo dei Cristalli di O.Kuehbacher


Oskar Keubacher nasce nel 1961 a Bolzano  


Maestro orafo e argentiere, in Germania arricchisce la sua istruzione con la Gemmologia prendendo il diploma di gemmologo ed esperto in diamanti nell' Istituto di gemmologia Internazionale di Idar Oberstein.  
Impegnato in un ricerca filosofica individuale, trova delle risposte nella Meditazione Trascendentale. 
“La Trascendenza” uno stato di coscienza nel quale la mente ritrova la sua vera natura, è lo stato del puro Essere, è il sè individuale che riconosce se stesso e si percepisce come Essere cosmico.

Approfondisce il tema della Trascendenza studiando  le varie parti del Veda, Ayur-Veda, Stapathya Astrologia Vedica.  
Scopre lo Jyotish come valido strumento del proprio lavoro e così per dare così un senso più evoluto alla sua opera quotidiana, scopre come aiutare il prossimo impartendo abilità a risolvere i problemi della vita.
Oskar  ora vive in Maremma Toscana, nelle Città del tufo. Nel territorio subisce il fascino del tufo, materia malleabile che gli offre la possibilità di creare oggetti preziosi collocabili negli ambienti in cui viviamo. Gli oggetti di Oskar oltre ad arricchire esteticamente i luoghi, emettono energia di alto ordine e sviluppano un senso di armonia e di pace. 

La mostra "IL magico mondo dei Cristalli di Oskar Keubacher" 
presso La Libreria Strade Bianche Via Zuccarelli 25 Pitigliano 
dal 30 dicembre al  6 gennaio 2015

domenica 21 dicembre 2014

Pitigliano un secolo fà nella Mostra Fotografica di Cartoline antiche


"Pitigliano un secolo fa" -Mostra fotografica di Cartoline antiche a cura di Carlo Fe'. 
Strade Bianche 




Cartolina di Osvaldo Paggi- Tipografia LaLente- 1902




A volte, avere degli amici collezionisti può diventare una vera fortuna.
Per caso e per fortuna infatti Carlo Fè, fotografo di Pitigliano, ha scoperto la collezione di 45 cartoline di Pitigliano che il suo amico collezionista teneva chiuse da anni in un cassetto.
Le cartoline stampate dal 1902 in poi, erano frutto del lavoro della Tipografia  "La Lente" di Osvaldo Paggi, con sede in Pitigliano.

Libreria Strade Bianche Via Zuccarelli 25 Pitigliano 





La Tipografia La Lente aperta nel 1800, fu una delle prime Tipografie in Italia.
La vitalità dell' imprenditore, cittadino Ebreo attivo anche nella vita politica del paese, caratterizzò la sua attività di tipografo. Stampò testi di autori italiani e stranieri, russi, polacchi dando uno forte stimolo  alla crescita culturale del luogo.
Osvaldo Paggi lasciò la Maremma per trasferirsi in città alla fine della guerra, così come fecero le ultime famiglie ebree di Pitigliano.
Le meravigliose cartoline in bianco e nero consegnate dal collezionista a Carlo, sono state da lui fotografate e organizzate così bene da poter essere esposte nella Mostra.
45 foto in bianco e nero dove il passato, uscendo dal cassetto, prende forma di vero documento storico grazie al lavoro minuzioso di Carlo Fè e alla condivisione della sua iniziative da parte dell'Associazione Strade Bianche,

L'associazione Strade Bianche e Carlo Fè hanno organizzato la Mostra di antiche cartoline
Pitigliano un secolo fà, nei locali della libreria Strade Bianche in Via Zuccarelli 25 a Pitigliano .
Visitabile fino al 06 gennaio 2015 .




domenica 19 ottobre 2014

Con #trippandoaSarteano, #nonpartosenza

Sarteano, Toscana 


A volte cose belle accadono quando le scegliamo seguendo l'impulso, senza ragionarci troppo sopra.
Così, istintivamente e senza indugi, ho accettato l'invito di Trippando al Blog tour del 4 e 5 ottobre a Sarteano, uno dei borghi più spettacolari della Toscana.

Il simpatico invito ha coinciso con la mia voglia di "partire"alla quale si è aggiunto il piacere di conoscere bella gente  ( i bloggers di Trippando), di scoprire un luogo fantastico nella provincia di Siena, il gusto di assaggiare i piatti migliori della cucina locale, di pernottare in un'abbazia millenaria. Ascoltare l'istinto anche questa volta ha funzionato!

Pici all'aglione al Chiostro Cellini,Sarteano

Abbazia di Spineto #Sarteano 

Abbazia di Spineto a Sarteano, Toscana 


Presa la coraggiosa decisione non c'era più tempo per continuare a sommare tutto quello che lasciavo incompiuto. Dovevo velocemente organizzarmi per la partenza.

La valigia è la prima cosa che preparo, impegna poco tempo, porto poche cose con me.
La mia valigia ha una sua regola intransigente e quando la apro mi ricorda :
                                                      "contengo solo l'indispensabile".

La regola l'ha certamente concepita negli anni in cui ho viaggiato con lei usando i biglietti aerei gratis o scontati del 90% . Erano una meravigliosa concessione della compagnia aerea dove lavoravo.
Con i biglietti chiamati in gergo "free"e con lei, ho girato il mondo.



Poteva accadere che l'aereo che avremmo prendere risultasse completo di passeggeri paganti. In questi casi a noi due, io e lei, da umili "free", non rimaneva altro che sedersi su una poltrona dell'aeroporto per ore, alle volte anche per notti intere, in attesa di una migliore occasione, magari  un comandante empatico che generosamente concedeva un "pretellino".
A testimonianza di questi fatti ci sono foto che mi ritraggono con la faccia bianca, sconvolta, assonnata e affamata, Si, sono io all'arrivo o al ritorno da qualche viaggio.



In queste lunghe ed estenuanti attese ho capito bene il vantaggio di viaggiare con un bagaglio minimo e poco pesante.
Le cose che non possiamo lasciare le abbiamo decise democraticamente la mia valigia ed io.
Abbiamo promosso come "indispensabili" e  #nonpartosenza :
1 una giacca pesante (ricordo dell'aria condizionata degli aeroporti)
2 una macchina fotografica
3 lo smart phone,
4 Un quaderno piccolo piccolo per gli appunti, gli indirizzi etc.
5 Un libro nuovo comprato per il viaggio.


Non porto con me un libro iniziato prima della partenza, Preferisco interrompere il contatto con tutto quello che lascio. Il viaggio, anche se è breve, ha sapore di scoperta, di novità. E' lo stesso sapore che ha un libro nuovo, che narra una nuova storia.
Il libro nuovo da aprire sull'aereo, sul treno o in albergo è un rito che ripeto, come  un' abitudine che non si può scaramanticamente più variare.    .



martedì 20 maggio 2014

Una storia e una leggenda la festa dei Pugnaloni di Acquapendente

Acquapendente è un paese della provincia di Viterbo ai confini fra Lazio, Umbria e Toscana, distante da Pitigliano in Maremma solo 32 km.

Ogni anno da circa otto secoli, nel terzo week end di maggio ad Acquapendente c'è la festa dei "Pugnaloni". L'evento è il bello ed il più atteso dell'anno.



Il paese è in festa, le strade del centro straripano di ragazzi che cantano, suonano e ballano. I ristoranti sono tutti al completo, così mi accontento, gioco forza,  di pò di pizza rossa al taglio.



Ma cosa sono i Pugnaloni ?
Pugnalone deriva dalla parola "pungolo", un attrezzo di ferro usato per ripulire l'aratro dalle incrostazioni di terra o per punzecchiare i buoi più lenti.


Molte sono le storie religiose e le leggende sull'origine della festa. La più nota risale all' anno 1166 quando, grazie all'aiuto del Papa Alessandro III,  gli abitanti di Acquapendente riuscirono a liberarsi dall'oppressione del tiranno Barbarossa. La liberazione molto attesa dal popolo, fu annunciata dal miracolo di un' improvvisa fioritura dell' antico ciliegio, prossimo alla chiesa della Madonna del Fiore.
Il miracolo della Madonna del Fiore era "la vittoria" e le armi contro l'oppressore erano arnesi del lavoro quotidiano, i pungoli che verranno poi portati in processione, ornati da fiori.

Successivamente i bastoni ornati  divennero quadri creati con i fiori ed il tema fino al 1970  fu la "liberazione". Nel tempo il tema originario ha perso il significato rievocativo del miracolo per diventare una libera ed autentica creazione artistica.


Ad Acquapendente le maestre insegnano la complessa tecnica del Pugnalone già ai bambini della scuola materna ed elementare. Sono poi gruppi di adolescenti quelli che, all'inizio di maggio, iniziano a ripulire tutti i pannelli creati l'anno prima. Usano spazzole e carta vetrata. Quando il pannello è pulito viene imbiancato e l'artista (solo colui che ha ottenuto il consenso del  bozzetto dalla Pro-loco locale) lo disegna e lo dipinge sul legno, usando attenzione ai chiaroscuri e alle sfumature di colore.

Il gruppo di teenager lavora e ritaglia le foglie secche di querce, di castagno,  di infiorescenze di noce, tutto quello che i ragazzi con fantasia scoprono adattabile nel mondo vegetale, escludendo i fiori.


Il momento magico della costruzione del Pugnalone arriva quando finalmente si attaccano al pannello i petali freschi.
I locali dove si costruiscono i quadri sono sulla strada, aperti e visitabili. Qui si può vedere con quale attenzione si scelgono i petali per rispettare il colore e le sfumature del disegno originale.


I petali vengono attaccati con la colla uno per uno, con una pazienza ed una precisione spasmodica. I ragazzi lavorano sotto gli occhi di tutte le persone che entrano nel locale dal quale emana un forte odore di fiori e di colla dolce.




Quantità enormi di petali delle ortensie, bianchi, lilla e azzurri giacciono sui tavoli mischiandosi ai  petali di gigli, di violaciocche, di glicine.


La domenica mattina i vari gruppi portano i Pugnaloni terminati nella Piazza di Acquapendente, esposti agli occhi di tutti. Iniziano così i commenti, le critiche, le sfide, gli sberleffi tra paesani . La situazione si quieta all' inizio la Processione dove, insieme alla Madonna del Fiore, sfileranno tutti Pugnaloni.
La domenica sera nella Piazza di Arcidosso viene dato l'annuncio del Pugnalone vincitore dal balcone del palazzo Comunale.  Il momento è solenne.
Dopo un attimo nella Piazza esplodono le emozioni di gioia, quelle della rabbia o della delusione che vivranno nell'animo dei partecipanti  integre e tenaci,  fino al maggio prossimo.

Da non perdere :)