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L'unico ricordo che abbiamo in comune io e la Sig.ra Elena Servi, Presidente dell'Ass.ne " La Piccola Gerusalemme " a Pitigliano è che suo nonno ed il mio bisnonno erano amici. Questo non è un particolare importante, mi fa tornare in mente però, quando da bambina passavo ore ad ascoltare il bisnonno che raccontava storie mentre io rimanevo con la bocca rispettosamente semiaperta e
un' espressione necessariamente ebete.
un' espressione necessariamente ebete.
Era un partigiano il mio bis-nonno, un uomo di grande spessore umano e culturale, fornito di un audace spirito ironico.
Il bisnonno certamente gli Ebrei di Pitigliano li avrà sempre rispettati.
Forse per il ricordo di lui, forse per l' emozione che mi trasmette Elena, io rispondo all'istante se lei mi chiama e fissa un appuntamento per consegnarmi il libro di Philippe Haddad "L'ebraismo spiegato agli amici" .
Elena Servi sta dedicando il suo tempo per farmi conoscere e comprendere l'ebraismo.
Io l' ascolto e lei mi informa sulla "Festa del Capodanno dell’Alberi" come veniva festeggiato qui a Pitigliano, tanto tempo fa.
Io l' ascolto e lei mi informa sulla "Festa del Capodanno dell’Alberi" come veniva festeggiato qui a Pitigliano, tanto tempo fa.
Il Capodanno degli Alberi, Rosh Ha-Shanà Lailanot, cade nel mese di gennaio o febbraio del nostro calendario. E' una festa molto sentita e antica.
Il significato profondo della ricorrenza è la funzione dell'uomo sulla terra,
del rispetto che l'uomo deve alla la natura e il dovere che ha nell'amministrarne i beni che
la natura stessa fornisce.
Una storia ebraica che trascrivo, tratta dal Talmud, spiega ancora meglio quello che volevo dire:
Il significato profondo della ricorrenza è la funzione dell'uomo sulla terra,
del rispetto che l'uomo deve alla la natura e il dovere che ha nell'amministrarne i beni che
la natura stessa fornisce.
Una storia ebraica che trascrivo, tratta dal Talmud, spiega ancora meglio quello che volevo dire:
" Un uomo vide un altro uomo piantare un albero di carrubo e gli chiese: Quanto dovrai aspettare prima di aver i frutti? . L'uomo rispose - Credo almeno 70 anni- Allora, il primo uomo continuò -sei sicuro di poterli mangiare?-. L’altro rispose - Io sono nato ed ho trovato i carrubi, se i miei padri li hanno piantati per me, io li pianto per i miei figli -".
A Pitigliano - mi racconta Elena Servi - noi Ebrei non piantavamo alberi durante la festa, ci limitavamo a festeggiare mangiando molta frutta fresca o anche secca.
-Il ricordo più forte che ho del Capodanno degli Alberi - continua Elena- ed i suoi occhi si stringono quasi a scomparire,- è l'odore dei mandarini che mi venivano regalati sempre avvolti nella carta bianca e frusciante.
I mandarini erano al tempo molto ricercati, erano preziosi.
Ricordo quando in classe con tutti gli altri bambini entrò il Rabbino per consegnarci ad uno ad uno i mandarini nella loro carta bianca. .
Era il suo regalo per a noi piccoli studenti Ebrei di Pitigliano.
Ricordo quando in classe con tutti gli altri bambini entrò il Rabbino per consegnarci ad uno ad uno i mandarini nella loro carta bianca. .
Era il suo regalo per a noi piccoli studenti Ebrei di Pitigliano.
-La classe che io frequentavo- continua Elena- si trovava nel piano superiore della biblioteca del Ghetto di Pitigliano.
Ormai la Biblioteca e la scuola sono crollate e tu, purtroppo non puoi vederle.
Ormai la Biblioteca e la scuola sono crollate e tu, purtroppo non puoi vederle.
E' vero, Elena , non posso vedere quello che andato distrutto, ma grazie alle cose che mi trasmetti posso raccontare, per non dimenticare.
Complimenti per il tuo blog, ho "sfogliato" tutte le pagine e mi è piaciuto moltissimo. Veniamo ogni tanto (io sono nata e cresciuta all'Argentario ma abito a Verona da alcuni anni) e amiamo Pitigliano e il territorio intorno, Sorano, Sovana... Torneremo presto...
RispondiEliminaGrazie mille Valeria,
RispondiEliminanon sai quanto è utile il tuo commento che arriva in un momento di scarsa motivazione a continuare!
Grazie,
ricomincerò a scrivere nel mio blog..:))